Felipe is back, anzi, Felipe non e mai andato via, ma un infortunio grave lo ha tenuto lontano per mesi. La stoffa del campione e del vero brasiliano però non è acqua e lui si è ripreso la Lazio.

 Il fuoriclasse ’93 è intervenuto ai microfoni dell’emittente brasiliana UOL Esporte, tornando a parlare dell’esperienza in terra brasiliana:

«È stato molto bello ma allo stesso difficile il confronto con Ganso, sono stato subito paragonato a lui, e anche se cresci nelle giovanili, questo ti crea comunque molta pressione. Non ci sarà un altro Neymar, altri Ganso o Felipe Anderson, ma ci saranno nuovi Rodrigues, Arthur ognuno con la sua qualità e la sua personalità. Comunque è stato molto bello apprendere da questi ragazzi, con cui sono rimasto molto amico. Era il momento giusto per lasciare il Brasile? Penso di si per tutta la situazione che si era creata in quel momento. Avevo l’opportunità di giocare in Europa in un club che aveva un progetto serio per me e insieme alla mia famiglia abbiamo deciso che fosse la scelta migliore. Tutte le problematiche relative alla mia decisione di lasciare il Santos sono state superate. Si parla molto del rapporto difficile che ho avuto con Ramalho (ex mister del Santos), ma abbiamo avuto modo di parlare e chiarirci. Ogni volta che vedo le partite del Santos faccio il tifo per il club e ho intenzione di tornare a vestire questa maglia. È una questione d’orgoglio aver fatto parte di questa società, e in un certo qual modo di rappresentarlo anche nel mondo».

AMBIENTAMENTO IN ITALIA

«In Italia il periodo di ambientamento è stato lungo. La maturità calcistica è arrivata da poco, ma sono ancora giovane e ho tanto tempo davanti a me. Nel calcio non ho rimpianti, anche le cose brutte mi sono servite per crescere. Non è stato tutte rose e fiori, ma i segni del passato servono per ricordare quello che hai imparato e a fare in modo diverso. Il sostegno della mia famiglia e di tutti quelli che mi sono accanto è stato importante».

LAZIO 

«Non so se sono diventato un idolo qui, però sono molto grato del riconoscimento che ho ottenuto da quando sono alla Lazio. I tifosi mi fanno sentire tutto il loro affetto, e per me questo è come un termometro. Sono contento di tutto quello che ho fatto, ne sono orgoglioso. Credo che questa sia la mia miglior stagione per quello che ho fatto da dicembre. Lo scorso anno ho giocato un po’ limitato a causa del dolore,ma ora sono al 100% a tutti gli effetti, e questo è fondamentale per un’atleta che gioca ad alti livelli».

BRASILE

«Ho cercato di fare la mia parte in Italia per essere convocato. Per quello che ho fatto penso che avrei potuto avere qualche occasione in più, o perlomeno di avere maggiore considerazione. Continuerò comunque ancora a combattere. Sono giovane, se non arriverà, punterò al Mondiale del 2022. Questo è un obiettivo della mia carriera».

 

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